Rete imprese del quartiere Centocelle prenestino

Petizione commercianti lettera inviata al Governo

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Adesione petizione lettera inviata al Governo

Presidente del Consiglio Avv. Giuseppe Conte

Egregio Presidente del Consiglio Avv. Giuseppe Conte
Al Governatore Banca d’Italia Dott. Ignazio Visco
Al Ministro dell’Economia e delle Finanze Dott. Roberto Gualtieri
Al Ministro dello Sviluppo Economico Ing. Stefano Patuanelli
Al Presidente Confesercenti Nazionale Dott.ssa Patrizia De Luise
Al Presidente Di Confcommercio Dott. Carlo Sangalli
Al Presidente Nazionale CNA Dott. Daniele Vaccarino
Al Presidente Nazionale Confartigianato Dott. Giorgio Merletti

E p.c.

Al Presidente della REGIONE LAZIO Dott. Nicola Zingaretti
Alla Sindaca del Comune di Roma Dott.ssa Virginia Raggi
All’Assessore Attività Produttive Comune di Roma Dott. Carlo Cafarotti
All’Assessore Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato REGIONE LAZIO Dott. Paolo Orneli

Egregi Rappresentanti delle Istituzioni e delle Autorità,
Vi scriviamo per rappresentarvi che il mondo del commercio al dettaglio, soprattutto le micro e piccole imprese, hanno e avranno estreme difficoltà a poter riaprire le proprie attività in relazione al protrarsi dell’emergenza Covid-19, se una serie di adeguate e immediate misure non saranno poste in essere.

È vero, la salute prima di tutto, ma la nostra salute, economica, fisica e psicologica, dipende dalla circostanza di poter riaprire appena possibile le nostre attività ed avere la possibilità di lavorare con adeguata liquidità e tranquillità legale.

Noi siamo le “imprese minori”: negozi e piccoli punti di distribuzione, vendita e/o servizi, a proposito dei quali, così scriveva e preconizzava una prestigiosa firma del giornalismo italiano:
“Se si spengono le luci dei negozi qualcosa scompare per sempre, finisce la vita urbana così come l’abbiamo conosciuta per secoli. La bottega è il luogo in cui un mondo minimo di adulti e bambini, di anziani e di giovani, di più e meno agiati si incontrano, si conoscono, si scambiano non solo beni ma anche notizie e cultura, e sono il luogo piccolo e solido in cui si forma la vita sociale della città” (Colombo, F. (1996). A luci spente le città muoiono. La Repubblica, 10-19).

L’“impresa minore” è legata ad un territorio e ad una comunità, respira con essa, si solleva e si abbassa secondo l’espandersi ed il contrarsi del lavoro e dei consumi, e dunque anche dell’alternarsi fra speranza e pessimismo.

Purtroppo le Micro e Piccole Imprese si trovano oggi a dover sostenere un sovraccarico economico ed una conseguente gravissima mancanza di liquidità a causa della pandemia che ha colpito la nostra Nazione. Il grave pericolo di diffusione del Covid-19 ha costretto le S.V. a sigillare la Nazione con legittime misure di tutela della salute che hanno determinato come conseguenza il porre i sigilli ad oltre l’80% delle attività commerciali dello stivale, comportando per queste imprese gravi perdite economiche ed il rischio di non riuscire a riaprire e tirare su le saracinesche al termine di questa emergenza.

Pur comprendendo la difficoltà di definire politiche di intervento occorre rilevare che il decreto Cura Italia ha messo a disposizione, delle micro e piccole imprese, strumenti che permetteranno di dilazionare le “situazioni” ma che determineranno l’assunzione di nuovi debiti sulle imprese stesse non risolvendo il problema della mancata, immediata necessità di liquidità.

Comprendiamo gli sforzi ma rileviamo che le spese di messa in sicurezza di una Nazione, non possano gravare sul settore dei negozi/attività al dettaglio, che forse per la prima volta stanno cercando di reagire come categoria, nella stessa forma e maniera di come gravano su imprese di diverse dimensioni e localizzazioni. Una categoria, la nostra, che significa presidio e sicurezza ed anche sostenibilità e socialità nei nostri territori. Ne sono testimonianza i numerosissimi progetti ed azioni di responsabilità che ogni piccolo commerciante sta mettendo in atto ogni giorno per far sopravvivere la propria impresa e per sostenere il proprio territorio di riferimento La salute dei cittadini è una priorità assoluta di uno Stato democratico, che ha l’obbligo di mettere in campo tutte le misure, per rendere assolutamente efficace la difficile operazione di tutela.

Tutto questo però comporta costi enormi, che vanno sostenuti o con le riserve economiche di una gestione virtuosa governativa, o con la forza contributiva di ogni singolo cittadino in base alla sua capacità economica, come la Costituzione impone. Siamo costretti però a constatare che mentre per
una parte dei cittadini sono stati conservati tutti i diritti acquisiti in termine di retribuzione, stipendi, tredicesime, quattordicesime, pensioni ecc, i lavoratori autonomi e i precari che rappresentano la restante parte, oltre ad essere stati privati delle entrate necessarie alla loro sussistenza, sono stati gravati di un debito che malgrado il blocco totale dell’economia ha continuato a crescere, ponendoli in una posizione debitoria che gli farà valicare la soglia della povertà.

Vi chiediamo quindi di prendere in considerazione le seguenti proposte che auspichiamo siano considerate quanto prima in occasione dei decreti economici per l’emergenza del Paese.

● Azioni di moratoria per il pagamento degli affitti dovuti per i mesi di chiusura forzata delle attività commerciali, sollevando queste da un carico ingiusto e insostenibile. A tal fine, si consideri di compensare iniziative di moratoria con credito d’imposta non per i locatari come previsto dal decreto ma per i locatori. La sollevazione dal suddetto carico economico potrebbe favorire la possibilità di riapertura di molte attività diversamente destinate al collasso.

● Sospensione per un lasso di tempo adeguato di tutte le procedure fallimentari e concorsuali già in essere, come anche la interruzione di nuove istanze di fallimento, nei confronti di quelle imprese commerciali che siano state oggetto di chiusura e/o di contrazione della propria attività. In tal modo le aziende, alla ripresa, potranno lavorare in modo più sereno con la certezza di non essere soggetti ad azioni esecutive e ristabilire le condizioni per un’attività redditizia dopo una crisi così profonda anche nell’interesse dei loro creditori.

● Sospensione dalla segnalazione in CAI e Centrale Rischi per il mancato e/o corretto pagamento di quanto dovuto durante e immediatamente prima la chiusura forzata delle rispettive attività. Ciò permetterebbe di arginare le problematiche legate all’accesso al credito e alla deteriorazione del relativo rating nei mesi successivi alla ripresa delle attività.

Noi, imprenditori ed imprenditrici delle micro e piccole imprese del commercio, dei servizi e dell’artigianato riuniti nelle Reti di Impresa ci rendiamo disponibili a discutere le predette proposte nelle sedi più opportune anche per il tramite delle nostre associazioni di categoria. Riteniamo tuttavia urgente che le indicate misure siano quanto prima oggetto di esame da parte delle competenti Autorità e Istituzioni.

Dietro ogni impresa commerciale vi è una famiglia, generalmente monoreddito, che in caso di chiusura definitiva, non avrà modo di rialzarsi in piedi. Molti di noi, senza adeguato aiuto, “non ce la faranno!”

In attesa di un Vostro auspicato riscontro, inviamo i migliori saluti.

Firmano
Monica Paba Presidente Rete Imprese Castani
Giulio Anticoli Presidente Roma Produttiva
Enrico Carcos Presidente Associazione Botteghe Romane
Nicodemo Lucà Presidente Rete di Imprese I Love Trullo
Paola Signorini Presidente Rete Imprese Tor Pignattara
Dario Santilli Presidente Rete Imprese Pigneto
Stefano Monteferri Presidente Rete Imprese Re di Roma
Stefano Monteferri Presidente Associazione Commercianti Appia Nuova
Barbara Loi Presidente Rete d’Imprese Formello
Dott. Giampiero Rossi Presidente Rete d’Imprese Via Edoardo Jenner
Francesca Mancini Presidente Comitato Collatina
Alberto Cecchetti Presidente Rete Imprese via Nazionale
Giulio Anticoli Presidente Botteghe Storiche di Roma
Giulio Anticoli Presidente Comitato eventi II Municipio
Giulio Anticoli Presidente Osservatorio della Moda
Pulika Calzini Presidente Rete Imprese Monti Green
Stefano Antonelli Presidente Associazione Arti e Mestieri Rione Monti
Luca Zarfati Associazione Culturale Roma Open Lab
Ilaria Bussglieri Associazione Imprenditori e Residenti San Pietro
Alfredo Di Fante Agenzia di Quartiere Tor Sapienza
Andrea Amarilli Presidente associazione Commercianti Villa Gordiani
Silvia Raimondi Associazione commercianti via Roberto Malatesta
Monica Melani Presidente Rete Co e Ca ( Corviale- Casetta Mattei)
Cav. Domenico Garofalo Presidente Associazione Culturale “Romae in Tiberim”
Antonio Ricci Presidente Pro Loco OSTIA di Roma
Eleonora Di Giacomo Presidente Rete Imprese Torrevecchia
Barbara Mondatoti Presidente Associazione Via Sistina
Barbara Mandatoti Presidente Associazione Via Crispi
Marco Zampilli Associazione food&beverage hospitality Centocelle
Alessandra Di Gregorio Associazione Commercianti Garbatella
Joy Napolitano Associazione via Labicana
Paola Di Blasi Presidente Rete Librai
Angelo Mecozzi Associazione Commercianti di Grotta Ferrata
Andrea Cruciani Presidente Reti di Imprese Lady Sara
Enrico Pausilli Presidente UIF (Unione Imprese Frascati)
Salvatore Scoppetta Associazione Partite Iva Di Venezia
Antonio Olita Associazione Assocom Lanciani
Giovanni Fraioli Presidente Commercianti Artigiani e Professionisti di Ciampino (RM)
Alessandro Toppetta Associazione Antium MMXIX e Quartier di Anzio
Cinzia Franchitti Presidente ACCS Ass. Commercianti Centro Storico Marino
Pietro Ferretti Presidente Rete Vigna Cavour
Corrado Sacchi Presidente Associazione di strade La Rotonda
Manuel Manotta Presidente Rete Imprese Bassiano
Mauro Leoni Presidente Rete Imprese Velletri

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278 firme

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